Scaffale 2025 • 2024202320222021202020192018>

I diluvi di Dio

Dal mito mesopotamico alla Bibbia
Federico Giuntoli

il Mulino 2025

«Dio vide la terra, ed ecco: era corrotta, perché ogni mortale aveva corrotto la sua condotta sulla terra. Allora Dio disse a Noè: “Per me è giunta la fine di tutti i mortali, perché per loro causa la terra si è riempita di violenza: ecco, sto per distruggerli assieme alla terra!”».

Genesi 6,12-13Narrato nei testi sumerici e accadici della Mesopotamia del II millennio a.C., il mito del diluvio si è trasmesso nei secoli fino al racconto biblico di Noè, lasciando tracce profonde anche nella letteratura greca e latina. Per la prima volta, questo volume ricostruisce l’intera storia del mito con un costante e sapiente richiamo ai testi antichi pervenuti. Lungi dall’essere soltanto narrazione di rovina, il diluvio è racconto paradossale di rigenerazione: in mezzo alle acque che travolgono, l’arca custodisce la promessa di nuovi inizi. In un’epoca come la nostra, segnata da stravolgimenti ambientali e conflitti, l’archetipo plurimillenario del diluvio continua a parlare con forza. Anche nella notte più fonda della storia e in mezzo alle rovine della distruzione, l’umanità può scorgere le tracce di una salvezza possibile.

Vita e libertà contro il fondamentalismo

Fabio Poletti e Cristina Giudici

MIMESIS 2025

“Ci sono tanti uomini e soprattutto donne che in Medio Oriente stanno cercando di fare la differenza difendendo i diritti umani, in nome della democrazia a cui aspirano. Non lottano contro l’islam, il Corano o gli oltre 2 miliardi di fedeli nel mondo che professano la religione di Allah e del suo messaggero Maometto. Sono persone che rivendicano la libertà di culto, credono nella pace, nel diritto universale a non essere succubi di una teocrazia che impone loro come vestirsi, cosa pensare, in che modo vivere ed esprimersi”.

Correzione automatica

Etgar Keret

Feltrinelli 2025

Trentatré racconti scritti nello stile scarno, disincantato, ironico e surreale tipico dell’autore, che sono trentatré metafore di un’ampia gamma di sentimenti umani, come rabbia, sete di vendetta, compassione, gelosia, amore e tristezza. I personaggi che popolano la narrativa di Keret hanno problemi di lavoro e relazionali in cui ci si può riconoscere. Vivono in un mondo in cui vige un progresso tecnologico che non risparmia da tragicomici malintesi ed equivoci disturbanti. Non tutti i racconti sono ambientati in Israele e il conflitto israelo-palestinese fa capolino solo in un paio: Le sigarette della salute e Fervore, in cui Keret accenna al tragico attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 nel contesto di una storia il cui candido protagonista cerca di cambiare la drammatica realtà grazie a una fervida preghiera e alla potenza della sua ingenua fede religiosa. Ma forse la realtà israeliana è percepibile nel senso di disperazione che pervade molti racconti e nella presenza costante della morte. Disperazione e morte che si avvertono e vivono ormai ogni giorno e che nessuna “correzione automatica” è in grado di dissipare o cancellare.

Il grande frastuono

Roy Chen

Giuntina 2025

Questa è la storia di Gabriela, di sua madre Noa e di nonna Tzipora. Una storia che racconta di amori mancati e ritrovati, di grandi silenzi e troppe parole, di misteri insondabili e di un gefilte fish servito al momento giusto.
Quando Gabriela esce di casa con il violoncello sulle spalle non sa che esistono destinazioni che non vogliono farsi raggiungere. E se Noa, che proprio quel giorno compie quarant’anni, si fosse immaginata il regalo a sorpresa di suo marito Nimrod, forse non sarebbe salita in macchina con lui. Nonna Tzipora vive con le sue traduzioni, pacificamente adagiata su un irremovibile disprezzo per l’umanità, finché non comincia a sentire una voce che le parla annunciando qualcosa di straordinario. Su queste tre donne e sul mondo intero sta per incombere un Grande frastuono. Riusciranno - e riusciremo - a uscirne indenni?
Dopo il successo di Anime, Roy Chen ci regala un nuovo, meraviglioso romanzo che commuove e diverte, incantando con l’armonia delle sue verità e delle sue visioni. Ora profonde e mistiche, ora comiche e dissacranti, le vite di queste tre donne - così ordinarie eppure così fuori dal comune - diventano un invito a chiudere gli occhi e ad ascoltare senza timore il battito del mondo.

Nelle strade di Teheran

Nila

Feltrinelli 2025

Dalla morte di Mahsa Amini, la giovane ragazza curda arrestata dalla polizia morale per aver indossato l’hijab in un modo poco appropriato, la ribellione delle donne in Iran ha avuto un’eco enorme in Occidente. Le imponenti manifestazioni al grido di “Donna, vita, libertà” hanno alimentato la speranza di una nuova rivoluzione politica e culturale nella Repubblica islamica di Ali Khamenei.
Le voci delle protagoniste della rivolta, tuttavia, sono emerse raramente per restituirci i loro sogni, le loro concrete attese e, soprattutto, le grandi idee e figure del passato che le hanno ispirate. Nelle strade di Teheran è il racconto di una testimone e di una delle maggiori esponenti dell’eroica resistenza delle donne iraniane. Come ogni autentica testimonianza, grazie alla sua forza e tensione narrativa, questo piccolo libro consente di comprendere più di mille saggi perché la loro insurrezione abbia scosso e scuota dalle fondamenta il potere degli ayatollah.Nila narra dei giorni successivi alla morte di Mahsa Amini, quando le donne riscoprono la “vita notturna” abolita dal regime e si riversano come una sola famiglia ferita nei quartieri delle città al grido di “Libertà!”. Sono i giorni dell’entusiasmo e della condivisione, della riscoperta di un’esistenza comune libera da millenarie costrizioni. Racconta poi dei cupi giorni della repressione in cui le umiliazioni inferte dai miliziani alle giovani donne sono soltanto il prologo crudele di assassinii a catena, lapidazioni, esecuzioni senza processo. Mostra, infine, come la protesta non arretri di un passo, poiché viene da lontano, da una grande e nobile cultura dell’emancipazione, che culmina in una radiosa giornata della metà dell’Ottocento, quando Tahereh, “la pura”, poetessa mistica, oratrice impareggiabile, teologa sapiente, si toglie il velo dinanzi ai religiosi. Un gesto simbolico che segnava la fine della sharia ai suoi occhi, un gesto che viene ripetuto oggi da migliaia di donne in Iran, “unite in una sola luce”.

Enciclopedia dei sogni

Mohammad Tolouei

Bompiani 2025

Ebrahim, trent’anni, accetta che la madre e la zia gli combinino un appuntamento al buio con una ragazza molto timida, Elham: per conoscersi meglio viaggeranno da Tehran a Isfahan e passeranno una notte insieme in albergo, fingendosi marito e moglie. Il vero scopo del viaggio di Elham, però, che Ebrahim scopre la mattina seguente, è trovare un esorcista che la liberi dai sogni inquietanti e ingarbugliati che la tormentano da sempre e hanno conseguenze pesanti sulla sua vita quotidiana. Isfahan si rivelerà una semplice tappa di un percorso più lungo e più tortuoso, che porterà i due fino alle spiagge del golfo persico, in una sorta di rocambolesca ricerca della verità più autentica tra due persone.

Ventre sepolto

Aliyeh Ataei

Utopia 2025

Sull’orlo di una crisi di nervi, Mani Rafat vaga per Teheran alla disperata ricerca della sorella gemella. Non ne trova più traccia e sentimenti contrastanti gli attraversano la mente. È un giovane ingegnere dallo spiccato gusto letterario, che soffre di disturbi psichici e fa uso di stupefacenti. La moglie lo ha lasciato perché Mani non riesce a darle un figlio. Intorno a lui, per giunta, la città si muove a un ritmo disumano. A poco a poco, mentre il lettore lo insegue in questa ricerca spasmodica, il protagonista comprende che la sua inquietudine è alimentata da un dolore profondissimo: è un uomo, certo, e come tale lo riconoscono le persone in cui si imbatte, eppure dentro di sé custodisce un io femminile, cui da tempo non presta ascolto. A mano a mano che l’uomo inizia a riconoscersi meglio, la sua identità si sovrappone a quella della sorella perduta. Tra ossessioni e discriminazioni, perciò, la ricerca della gemella si intreccia all’indagine sull’animo femminile che Mani ha riscoperto in sé, con un finale imprevedibile e commovente.

Il Mediterraneo tra Guerra fredda e nuovo disordine internazionale

GENNARO ACQUAVIVA, ANTONIO VARSORI (a cura di)

il Mulino 2025

Il Mediterraneo con il suo mondo così articolato e composito è stato storicamente sempre al centro del destino dell’Italia, condizionandolo, indirizzandolo, a volte risolvendolo. Nel bene e nel male. Nel ripercorrerne la storia, il volume presenta analisi approfondite e ricostruzioni storiche degli ultimi quarant’anni di questa complessa esperienza. La prima parte, introdotta da Gennaro Acquaviva, è dedicata alle vicende degli anni ottanta del secolo scorso. Mentre la seconda parte, significativamente intitolata «Il Mediterraneo abbandonato a sé stesso» e introdotta da Marco Minniti propone un panorama approfondito degli scenari successivi alla fine della guerra fredda. In Appendice, infine, sono riproposti due interventi parlamentari dedicati al tema, pronunciati da Bettino Craxi e da Claudio Petruccioli.

Il mondo dopo Gaza

Pankaj Mishra

Guanda 2025

«Com’è possibile che Israele, un paese costruito per ospitare un popolo perseguitato e senza patria, sia giunto a esercitare un potere di vita e di morte così terribile su un’altra popolazione di rifugiati?»Lo scrittore indiano Pankaj Mishra analizza la nascita e lo sviluppo dello Stato di Israele, e il ruolo che la memoria della Shoah ha avuto nell’immaginario dal dopoguerra in poi. Dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e il conflitto in Medio Oriente che ne è derivato, Mishra ­riconsidera le due letture concorrenti del secolo scorso: se da un lato si è celebrato il trionfo dell’Occidente sui totalitarismi, lo stesso rilievo non è stato attribuito alle lotte per l’indipendenza dei paesi del Sud del mondo.
Mentre le vecchie pietre di paragone si sgretolano, è di fondamentale importanza rispondere alle domande nate dalla crisi attuale: perché alcune vite sembrano contare più di altre? La narrazione di sofferenza scaturita dalla Shoah impedisce di riconoscere gli stigmi del colonialismo nella vicenda del popolo palestinese?
Molto è accaduto nel mondo negli ultimi anni: guerre, catastrofi naturali, crisi finanziarie, terremoti politici. Eppure niente sembra paragonabile a Gaza: niente suscita in noi uno sgomento e un senso di impotenza così insopportabili. Ecco perché esisterà un prima e un dopo Gaza, e la reazione a questa tragedia sarà per una generazione che non ha visto né vissuto gli sconvolgimenti del Novecento la base per costruire una nuova coscienza politica. 

Genocidio

Quello che rimane di noi nell'era neo-imperiale
Rula Jebreal

PIEMME 2025

«Dopo una vita trascorsa a interrogarmi, personalmente e professionalmente, su come il mondo abbia potuto permettere catastrofi come l'Olocausto, ho trovato la risposta tra le macerie nella mia terra martoriata, a migliaia di chilometri di distanza dai campi di sterminio europei. Scrivo questo libro perché il genocidio di Gaza mi ha cambiata nel profondo. Ha rivelato il vuoto morale e politico di un mondo che riduce l'umanità a una gerarchia di morte. Scrivo affinché nessuno, in futuro, possa dire di non sapere o che non poteva sapere. Scrivo nella speranza che ci sia ancora tempo per fermare l'espansione del genocidio coloniale di Israele in tutta la Palestina. Scrivo perché lo slogan "mai più" diventi una chiamata all'azione. Scrivo perché, anche quando tutto sembra perduto, le parole sono tutto ciò che rimane, e con esse l'obbligo morale di ricordare e resistere. Scrivo perché le mie parole possano aiutare a impedire che il genocidio di Gaza diventi una dottrina da esportare nel resto del mondo, un modello da applicare ogni volta che il potere decida di avere ragione della ragione, minacciando la sicurezza e l'esistenza dell'umanità stessa.» Tra autobiografia e lucida analisi politica, Genocidio è un libro duro ma necessario che richiama la società civile e la politica alle sue responsabilità, alle sue colpe, alle sue verità di comodo e omissioni. Perché, se il silenzio è comunque una forma di complicità, è anche la leva attraverso cui tutti rischiamo di saltare oltre l'ordine democratico, verso nuove giungle dominate dalla legge del più forte.

Distruggere la Palestina, distruggere il pianeta

Rula Jebreal

PONTE ALLE GRAZIE 2025

Nel 1840 le nuovissime cannoniere a vapore inglesi rasero al suolo la città di Acri, nel corso della lotta con l'Egitto per proteggere gli interessi dell'Impero britannico. Da allora, il legame tra i combustibili fossili e la distruzione della Palestina, sempre in nome dell'imperialismo capitalista, è diventato una costante.
In questo libro Andreas Malm dimostra come, per comprendere l'attuale crisi e l'atroce devastazione condotta da Israele a Gaza a partire dall'ottobre del 2023, sia necessaria un'analisi della lunga storia della sottomissione della Palestina all'impero dei combustibili fossili. Dall'occupazione britannica alla fondazione dello Stato sionista alla guerra dei Sei giorni, fino al genocidio di questi anni Venti: l'obiettivo dell'Occidente, con in testa prima la Gran Bretagna poi gli Stati Uniti, è sempre stato trasformare Israele in un fedele avamposto in MedioOriente, area cruciale per il capitale fossile. Ed ecco allora che distruzione del pianeta e distruzione della Palestina viaggiano in parallelo, secondo una «causalità reciproca, una dialettica di determinazione».
Rigore e passione convivono nella scrittura di Malm: Distruggere la Palestina, distruggere il pianeta è un grido di allarme e un invito all'azione, un'opera feroce che non lascia spazio all'indifferenza. Da che parte stiamo nella lotta per la giustizia e la sostenibilità?

Israele-Palestina

In trentasei risposte
Lorenzo Kamel

Einaudi 2025

Per comprendere il contesto israelo- palestinese non servono narrazioni facili. È necessario, invece, andare alla radice di due potenti diritti, utilizzando in modo scrupoloso il metodo storico e tutte le fonti disponibili.

Palestina

Cento anni di colonialismo, guerra e resistenza
Rashid Khalidi

Laterza 2025

La storia del conflitto israelo-palestinese visto dalla parte dei palestinesi.
Rashid Khalidi, docente alla Columbia University ed esponente di una importante famiglia palestinese, ha ricostruito in modo autorevole e innovativo una storia centenaria.Un libro unico che anche chi non ne condivide le tesi non potrà fare a meno di leggere e di meditare.
Anna FoaNel 1899 il sindaco di Gerusalemme, Yusuf Diya al-Khalidi, rimase molto colpito dalla richiesta del movimento sionista di creare in Palestina un focolare nazionale ebraico. Si decise a scrivere una lettera proprio al fondatore del sionismo, Theodor Herzl, e lo avvertì dei pericoli che si sarebbero presentati. Concluse la sua nota dicendo: «In nome di Dio, lasciate in pace la Palestina». È così che Rashid Khalidi, pronipote di al-Khalidi, inizia questa ampia storia, il primo resoconto generale del conflitto raccontato da una prospettiva esplicitamente palestinese.
Attingendo a una grande quantità di materiali d’archivio e ai resoconti di generazioni di membri della sua famiglia – sindaci, giudici, studiosi, diplomatici e giornalisti – Khalidi ribalta le interpretazioni accettate del conflitto, che tendono, nella migliore delle ipotesi, a descrivere un tragico scontro tra due popoli che rivendicano lo stesso territorio. Questo libro ripercorre invece cento anni di guerra coloniale contro i palestinesi, condotta prima dal movimento sionista e poi da Israele, ma sostenuta da Gran Bretagna e Stati Uniti, le grandi potenze dell’epoca.
Originale, autorevole e importante, Palestina non è una cronaca vittimistica, né tralascia gli errori dei leader palestinesi. Piuttosto, analizzando in dettaglio le forze che si sono schierate contro i palestinesi, offre una nuova visione illuminante di un conflitto che continua ancora oggi.

Istanbul

Maria Federica Ottaviani

Paesi Edizioni 2025

I cambiamenti vertiginosi di Istanbul, la gentrificazione di certi quartieri e la proletarizzazione di altri, la sparizione di botteghe tipiche e mitiche, la piallatura inesorabile delle differenze etniche e religiose, le cattedrali cristiane che tornano a essere moschee dopo essere state musei, le monete d’oro da tesaurizzare in tempi d’inflazione galoppante e le belle sciarpine che ormai non si trovano più perché avanza l’uso del velo arabeggiante. Un’analisi sottile, informata e senza sconti della Turchia di Erdogan.

Le quattro jihad

Domenico Quirico

Rizzoli 2025

Nel luglio del 1798 l’esercito di Napoleone Bonaparte sbarca in Egitto. L’islam, fino ad allora forte e ricco, si trova a essere facile preda e scopre per la prima volta la potenza dell’Occidente. È in questo scenario che si consuma il primo episodio di jihad moderno: il giovane Soleyman El-Haleby, fervente fedele di Aleppo, assassina il generale Jean- Baptiste Kléber, lasciando un segno nella storia della guerra santa islamica. Da qui, fra emiri e briganti, profeti e assassini, la sfida sanguinosa tra Dio e il mondo continua nel Sudan di fine Ottocento, con il duello tra l’enigmatico Mahdi e il generale Gordon Pascià, simbolo stesso dell’imperialismo britannico; poi prosegue nelle lotte dei tuareg contro il colonialismo francese e italiano, e infine si misura con l’oggi: con al-Qaeda e Osama Bin Laden, il miliardario saudita che ha saputo trasformare il jihad in una vera e propria «multinazionale del terrore», l’Isis e la restaurazione del Regno di Dio attraverso i «demoniaci» strumenti della modernità – internet, comunicazione, armi – e Hamas, che porta nella guerra senza fine per la Palestina non più la rabbia di chi sogna uno stato, ma la micidiale idea della purificazione di ciò che considera l’ultima colonia dell’Occidente. Con uno stile avvincente e il rigore del gran- de giornalismo, Domenico Quirico intreccia eventi e personaggi in un viaggio nel cuore di tenebra dell’estremismo, e insieme demolisce la distinzione fra buoni e cattivi tracciata dalla propaganda dell’uomo bianco, la «banale sceneggiatura di un film in cui il nostro eroe, emblema di civiltà e progresso, si scontra con un fanatico assassino», dimostrando come la guerra santa, in tutte le sue declinazioni, sia stata e continui a essere una forza che modella il destino del mondo.

Tutti i nostri segreti

 
Fatma Aydemir

Fazi Editore 2025

Giunto all’età della pensione, Hüseyin ha finalmente realizzato il suo sogno: dopo trent’anni di duro lavoro nelle fabbriche tedesche, si è comprato un appartamento a Istanbul per farvi ritorno con la moglie. Mentre cammina lungo i corridoi dipinti di fresco assaporando l’idea di una vita nuova, però, ha un malore improvviso e muore pronunciando un nome: «Ciwan». Nei giorni successivi, la moglie e i quattro figli accorrono in Turchia per partecipare al funerale. C’è Ümit, adolescente frastornato da fantasie inconfessabili, che gioca a calcio per far piacere al padre; Sevda, la figlia maggiore, a cui non è stato concesso di studiare e che ha rifiutato un matrimonio combinato; Peri, la ribelle, studia all’Università di Francoforte, vive una vita trasgressiva e critica ferocemente i valori dei genitori; Hakan, il fratello maggiore, cerca di inventarsi un futuro, soffocato dalle aspettative riposte dai genitori sul primo figlio maschio; e infine Emine, la madre, taciturna e addolorata, parla con i parenti una lingua che i figli non hanno mai sentito e, insieme al marito, ha custodito il più terribile dei segreti per una vita intera. Un segreto che durante queste giornate verrà lentamente a galla, riaprendo ferite molto antiche e cambiando i destini dei quattro figli, combattuti tra il peso delle tradizioni e il desiderio di libertà.
Incluso da «Der Spiegel» nella lista dei cento libri tedeschi più importanti degli ultimi cent’anni, Tutti i nostri segreti è un grande romanzo familiare in cui dramma e ironia si fondono perfettamente: la commovente storia di una famiglia intrappolata tra passato e presente, tra una patria perduta e sempre rimpianta, e una nuova terra mai davvero sentita propria.

Traduzione di Teresa Ciuffoletti

Maqluba

Amore capovolto
Sari Bashi

Voland 2025

Febbraio 2010. Sari è un’avvocata israelo-americana che si occupa di diritti umani. Osama è un professore universitario originario di Gaza, vive a Ramallah e non è libero di muoversi a causa delle leggi dell’occupazione israeliana. Sari e Osama si innamorano. Le circostanze esterne rendono un’impresa la loro frequentazione, gli spostamenti, la possibilità di condurre una vita insieme. Eppure ci provano, poi demordono, poi tentano ancora. Come la maqluba, piatto arabo che viene rovesciato a fine cottura, per non soccombere alla realtà Sari e Osama devono capovolgere continuamente la prospettiva, perché i loro sentimenti non sono indenni al clima tempestoso che li circonda. Una storia d’amore a due voci travolgente e autobiografica che sfida la tragica attualità del conflitto israelo-palestinese e il crescente abisso che separa due popoli.

Traduzione ​di Olga Dalia Padoa.

Sensi

Dall'autrice di Un dettaglio minore
Adania Shibli

La nave di Teseo 2025

La protagonista di questo romanzo è una ragazzina senza nome che vive in un villaggio, anch’esso senza nome, in Palestina. Ultima di nove sorelle, la protagonista deve fare i conti non solo con le scoperte, le speranze e le vicissitudini di una giovane donna, ma anche con eventi e tragedie a cui nessuno dovrebbe assistere. Le esperienze quotidiane di questa ragazza, che cerca di concentrarsi sulle piccole cose per non farsi sopraffare dalla realtà che la circonda, assumono una portata ben più ampia, risuonando fino a diventare pesanti come macigni, in quella che è a tutti gli effetti una tragedia che riguarda ognuno di noi. L’esperienza dell’amore si lega a doppio filo con la scoperta della morte e ogni azione, persino la più piccola e all’apparenza insignificante, è in grado di generare ripercussioni devastanti.

In una lingua che appare allo stesso tempo naturale e alienata, Shibli rompe con le tradizioni della narrativa araba moderna, consegnandoci un’opera straordinaria e toccante in cui ogni parola e ogni gesto coinvolgono il lettore, legandolo indissolubilmente agli sguardi curiosi della protagonista, e ai suoi silenzi, costringendolo a guardare e a prendere coscienza delle condizioni di un popolo e di una nazione dalla storia travagliata, dolorosa e senza pace.

Traduzione di Monica Ruocco.

liMes

Rivista italiana di geopolitica
ALLARME A SUD-EST

2 / 2025

Dedicato agli sconvolgimenti geopolitici in corso in Medio Oriente.
La guerra infinibile ridisegna il Medio Oriente e minaccia di chiudere il mare di casa nostra Israele-Iran-Turchia, il triangolo del Levante.

LA DONNA CHE SFIDÒ LA JIHAD

Noi siamo le nostre scelte
ESTHER AHMAD con Craig Borlase

Il Pellegrino 2025

“Se ami veramente Allah, morirai per lui.
La tua morte significherà una grande ricompensa
per te e la tua famiglia in cielo.
Solo la morte dimostrerà il tuo amore”.
Era la prova finale. Un’occasione per conquistare non solo l’amore di Allah, ma anche l’amore di suo padre, qualcosa che non era mai stata in grado di guadagnarsi.
Esther fece un respiro profondo e alzò la mano in aria. All’età di diciotto anni, si era appena offerta volontaria per diventare una kamikaze...

La donna che sfidò la jihad è la storia vera di una ragazza cresciuta sotto il dominio islamico radicale, addestrata a credere che il suo scopo ultimo fosse servire Allah morendo come jihadista. Una ragazza che, due notti prima di “partire per sempre”, fa un sogno che cambia definitivamente il suo futuro.
Contro ogni previsione, dopo quel sogno, Esther si converte al cristianesimo, anche se lasciare l’islam significa firmare la sua condanna a morte. Invece di ucciderla, il padre la sfida a una serie di dibattiti pubblici con studiosi musulmani: la Bibbia contro il Corano. Il prezzo della sfida è la sopravvivenza: se Esther vincerà il dibattito sarà libera, ma se vinceranno gli studiosi musulmani rinuncerà alla sua fede cristiana. Questo libro è la storia della decisione radicale di una donna e di quella sfida; ma è anche, e soprattutto, il racconto di ciò che accade nelle comunità fondamentaliste, di come vengono cresciuti e formati i futuri terroristi: un’incredibile storia vera di una battaglia personale che diviene insieme storica, politica e sociale.

BIBBIA BREVE DEL PELLEGRINO

LUIS ALONSO SCHÖKEL

Il Pellegrino 2025

A molti la Bibbia sembra un libro troppo “grande” per poter essere affrontato; e molti degli episodi raccontati sembrano appartenere a una cultura che non risveglia più il nostro interesse, anche perché rimanda a qualcosa che affonda nella nostra infanzia e poco attuale.
L’operazione della Bibbia Breve del Pellegrino vuole offrire un approccio alla Bibbia per chi non ne sa nulla, per chi vuole affrontarla per la prima volta, per chi vorrebbe leggerla ma non ne ha il coraggio.
 In questo testo, curato da uno dei maggiori studiosi del testo biblico, Luis Alonso Schökel (che è stato maestro di intere generazioni, tra cui Carlo Maria Martini e lo stesso cardinale Ravasi), aspira a essere un percorso guidato nei momenti più
importanti della Bibbia, con introduzioni e note brevi, affinché la sua lettura e il suo uso siano più accessibili a tutti.

Il lettore, in questo modo, potrà leggere le pagine più belle, più profonde, più avvincenti e cogliere, come in una grande opera epica, il percorso che, dalla creazione del mondo conduce alla nascita e morte di Cristo.